L'insondabile mistero degli aumenti dei carburanti prima delle vacanze

di Euroroma 18/04/2014 ECONOMIA E WELFARE
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Tra le poche certezze della vita pubblica e della società italiane vi è l’ormai rituale aumento del prezzo di benzina e gasolio in corrispondenza con le vacanze e le ferie degli italiani. Così anche in questi giorni con l’avvicinarsi di Pasqua e poi dei ponti del 25 aprile e del primo maggio gli automobilisti si troveranno prezzi ritoccati alle pompe di rifornimento. Prezzi che come accade ad ogni Natale o ferragosto vengono ritoccati anche di dieci centesimi.

Secondo le fonti consultabili in rete, come Quotidiano Energia, Eni ha provveduto ad aumentare il prezzo della benzina di 1 centesimo e mezzo al litro e di mezzo centesimo il prezzo del gasolio, ma in realtà anche altri fornitori, gestori, come Q8, Total Erg, Esso, hanno già ritoccato il listino, all’insù ovviamente. Per le associazioni dei consumatori tutto ciò ha dell’inspiegabile, ossia non giustificato in questo momento da alcun rialzo alla fonte né da particolari contingenze internazionali, anzi secondo Adiconsum “questo aumento in realtà sappiamo tutti molto bene come non si tratti di una casualità: pensiamo soltanto a cosa significhi un ponte pasquale con milioni di autovetture che si recano al mare, in montagna o semplicemente a fare il pic-nic in campagna. Ebbene, l'aumento della benzina e del gasolio che, di primo acchito, potrebbe risultare insignificante, in realtà si traduce in un aumento di introiti straordinari se teniamo conto dei chilometri che vengono percorsi sia sulla rete stradale, sia soprattutto su quella autostradale”.

Così nel dettaglio le medie nazionali del servizio servito della benzina e del diesel sono adesso a 1,809 e 1,715 euro/litro (Gpl a 0,747). I picchi per la verde fino a 1,853 euro/litro, il diesel a 1,758 e il Gpl a 0,765. Prezzi mediamente più elevati di alcuni centesimi rispetto a soli dieci giorni fa.

E’ evidente che qualcosa non torna, è lampante che occorra un sistema di controllo e monitoraggio nazionale, organico e strutturato, in grado di smascherare eventuali speculazioni, anche in relazione al fatto che tanto si parla di tasse, di come abbassarle e renderle più eque e funzionali per il sistema, ma se poi su una spesa così rilevante come quella dei carburanti, il mercato si mostra come incontrollabile, allora le politiche economiche lasciano il tempo che trovano. La cosa che risulta molto difficile comprendere da simili aumenti è se a guadagnarci siano di più i gestori privati o lo Stato con le sue tasse, gabelle, balzelli e accise e chi più ne ha più ne metta. Di certo si sa chi ci rimette e si sa che l’aumento di alcune accise è stato deciso proprio nelle ultime settimane, ma resta comunque sempre il fatto che il prezzo dei carburanti venga ritoccato proprio allo scoccare dei periodi di vacanze. Questo è uno dei misteri (di Pulcinella) dell’Italia.

 


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